Incontro sull’uso del miele in cucina a Montezemolo

(16 giugno 2011)

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am_carloSabato 2 luglio, a Montezemolo (CN), nell’ambito della 32° Fiera del Miele, il dr. Carlo Olivero guiderà gli esperti in analisi sensoriale del miele alla scoperta delle mille potenzialità dell’uso del miele in cucina. Aspromiele e Ambasciatori dei mieli hanno infatti organizzato un seminario di aggiornamento incentrato tutto su questo interessante argomento. E’ quanto mai importante, infatti, che chi contribuisce alla conoscenza e alla promozione del miele ne conosca anche gli aspetti culinari. Il miele non è solo un dolcificante naturale, ma le sue proprietà fisiche e chimiche ne fanno un ingrediente interessante anche per le sue proprietà acidificanti, antiossidanti, conservanti, emulsionanti, caratteristiche che spesso oggi vengono affidate ad additivi di sintesi. Il seminario avrà la durata dell’intera giornata ed è prevista una quota di partecipazione di 30 euro, da corrispondersi sul posto. Per informazioni e iscrizioni 0171/447487 oppure 0171/447385.

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CARTOLINA DAL MUSEO DI ODERZO

CARTOLINA DA ODERZO

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rnOderzo (più precisamente la frazione Piavon dove ha sede il Museo ) è circa a un’ora e mezza di distanza da Venezia, un’ora da Padova, due ore e mezza da Bologna, quaranta minuti da Treviso, due ore da Verona, un’ora da Belluno, un’ora e un quarto da Udine, museo-oderzo-1un’ora e venti da Aquileia, meno di un’ora da Jesolo. Se si volesse fare un giro dei Musei dell’Apicoltura nel Nord Est d’Italia, da quello di Soprabolzano si raggiungerebbe in due ore quello di Lavarone (TN) e altre due ore e mezza di auto separano il museo di Lavarone da quello di Oderzo . Irragionevole fare tutto in un giorno, per questo abbiamo fornito anche qualche indicazione su dove dormire.  Per chi abita lontano, Oderzo è una buona idea per una deviazione storico-apistica da un romantico soggiorno a Venezia, o da una tradizionale vacanza al mare nel Nord della costa adriatica. Proprio in frazione Piavon c’è anche da vedere il Cason de Piavon, una dimora rustica perfettamente restaurata, un monumento vissuto di vita contadina che ricorda il Maso Plattner, dove ha sede il museo di Soprabolzano. E a Oderzo ci sono interessanti reperti archeologici.museo-oderzo-2rn

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Cosa rende particolare il Museo dell’Apicoltura di Oderzo? Il fatto che ha un’impronta didattica di partenza e su di essa si è strutturato. Claudio Graziola, Guido Fregonese e Toni Perissinotto, che l’hanno fondato,  ancor prima di raccogliere una abbondante  messe di pezzi originali, anche antichi ed esotici, hanno ricostruito con le loro mani arnie, bugni rustici e strumenti dell’apicoltura: nutritori, leve e gabbiette per regine. Hanno utilizzato i disegni trovati nei vecchi manuali, e si sono trasformati in falegnami, cestai, fabbri, lattonieri.  Hanno costruito un piccolo patrimonio di riproduzioni in modo da offrire una panoramica dell’evoluzione di arnie e strumenti dell’apicoltura, e da non dipendere da reperti casuali.
La visita standard dura circa un’ora e mezza. All’inizio si può avere, attraverso diapositive, una sintesi storica dell’apicoltura,  le basi dell’anatomia dell’ape,  la sua visione dei colori e le danze di reclutamento, i principali fiori di interesse apistico, l’attività di impollinazione e una rappresentazione della smelatura come avveniva nell’antica Roma, una conoscenza di base del miele, la sua composizione e proprietà, i suoi colori e gli eventuali difetti,  e alcune indicazione su come capire un’etichetta.museo-oderzo-3
Si viene poi guidati attraverso le sale a guardare una varietà di oggetti ispirati o collegati al mondo delle api, una collezione dei mieli del mondo e dei monoflora italiani regione per regione. Ci sono una quarantina di arnie rustiche provenienti sia dal territorio circostante che da varie regioni del mondo, che testimoniano l’uso di una grande varietà di materiali e tecniche di costruzione. Le arnie sono una sessantina, in parte riprodotte, in parte originali, a volte antiche o esotiche. I vari strumenti hanno ognuno un loro settore: dalle leve agli affumicatori alle gabbiette per regine ai nutritori agli apiscampi.

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Claudio Graziola e Toni Perissinotto orgogliosamente rivendicano che il Museo di Oderzo èmuseo-oderzo-4   il  primo museo pubblico di apicoltura in Italia, donato al Comune di Oderzo a patto soltanto di essere gestito da apicoltori, che ogni pezzo che fa mostra di sé è stato donato, e non avrebbero accettato che fosse altrimenti. Il Museo è strettamente collegato all’attività di un piccolo e affiatato gruppo di apicoltori locali, che, anziché pagare quote sociali, si sono impegnati a dare un contributo “in natura” al Museo, ciascuno secondo le sue capacità professionali: chi falegname, chi imbianchino, chi idraulico…

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La collezione di libri di apicoltura del museo include parecchi pezzi antichi e di grande pregio e interesse.

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Per mangiare a dormire a Oderzo e frazioni:
Albergo Primhotel 3 stelle Via Capitone, 16 0422710142 primhotel@iol.it
Affitta camere + ristorante Al Sansovino Via per Piavon 25 0422713507
Agriturismo La Fattora Via Ronche di Sopra 156 Piavon 0422752343
Agriturismo Casonato Nadia Via Maggiore 140 Piavon 0422713104
Agriturismo Al Vecchio Mulino Via Vecchio Mulino 17 Faè 04228553793
Bed § Breakfast Milanese Maria Luigia P.zza Tomitano 1 0422710793
Pizzeria e ristorante Al Giardinetto Contrada Rossa 12 0422814748
Pizzeria e ristorante Nuovo Ronche Via Ronche di Sopra 26 Piavon 0422752133
Pizzeria e ristorante Al Gambero d’oro P.zza Rizzo 13 0422713474

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Toni Perissinotto (a sinistra) e Claudio Graziola (a destra)

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In mezzo, Carlo Ottolina, autore delle fotografie, che con Paolo Faccioli vi saluta da Oderzo!

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