Tre Gocce d’Oro: le novità per il 2011

(20 luglio 2011)

rn

logotregocce_2011Il concorso per miele più importante d’Italia si terrà anche quest’anno con la cadenza ormai tradizionale: il 3° fine settimana di settembre (17 e 18 settembre 2011) la Fiera e Borsa del Miele, con la consegna dei riconoscimenti agli apicoltori premiati e attività espositive e convegnistiche; due settimane prima (2 e 3 settembre 2011) la riunione tecnica degli assaggiatori per la selezione dei campioni; il 31 agosto 2011 il termine improrogabile per la consegna dei campioni. 

rn

Incontro sull’uso del miele in cucina a Montezemolo

(16 giugno 2011)

rn

am_carloSabato 2 luglio, a Montezemolo (CN), nell’ambito della 32° Fiera del Miele, il dr. Carlo Olivero guiderà gli esperti in analisi sensoriale del miele alla scoperta delle mille potenzialità dell’uso del miele in cucina. Aspromiele e Ambasciatori dei mieli hanno infatti organizzato un seminario di aggiornamento incentrato tutto su questo interessante argomento. E’ quanto mai importante, infatti, che chi contribuisce alla conoscenza e alla promozione del miele ne conosca anche gli aspetti culinari. Il miele non è solo un dolcificante naturale, ma le sue proprietà fisiche e chimiche ne fanno un ingrediente interessante anche per le sue proprietà acidificanti, antiossidanti, conservanti, emulsionanti, caratteristiche che spesso oggi vengono affidate ad additivi di sintesi. Il seminario avrà la durata dell’intera giornata ed è prevista una quota di partecipazione di 30 euro, da corrispondersi sul posto. Per informazioni e iscrizioni 0171/447487 oppure 0171/447385.

rn

Scarica il programma

CARTOLINA DAL MUSEO DI ODERZO

CARTOLINA DA ODERZO

rn

rnOderzo (più precisamente la frazione Piavon dove ha sede il Museo ) è circa a un’ora e mezza di distanza da Venezia, un’ora da Padova, due ore e mezza da Bologna, quaranta minuti da Treviso, due ore da Verona, un’ora da Belluno, un’ora e un quarto da Udine, museo-oderzo-1un’ora e venti da Aquileia, meno di un’ora da Jesolo. Se si volesse fare un giro dei Musei dell’Apicoltura nel Nord Est d’Italia, da quello di Soprabolzano si raggiungerebbe in due ore quello di Lavarone (TN) e altre due ore e mezza di auto separano il museo di Lavarone da quello di Oderzo . Irragionevole fare tutto in un giorno, per questo abbiamo fornito anche qualche indicazione su dove dormire.  Per chi abita lontano, Oderzo è una buona idea per una deviazione storico-apistica da un romantico soggiorno a Venezia, o da una tradizionale vacanza al mare nel Nord della costa adriatica. Proprio in frazione Piavon c’è anche da vedere il Cason de Piavon, una dimora rustica perfettamente restaurata, un monumento vissuto di vita contadina che ricorda il Maso Plattner, dove ha sede il museo di Soprabolzano. E a Oderzo ci sono interessanti reperti archeologici.museo-oderzo-2rn

rn

Cosa rende particolare il Museo dell’Apicoltura di Oderzo? Il fatto che ha un’impronta didattica di partenza e su di essa si è strutturato. Claudio Graziola, Guido Fregonese e Toni Perissinotto, che l’hanno fondato,  ancor prima di raccogliere una abbondante  messe di pezzi originali, anche antichi ed esotici, hanno ricostruito con le loro mani arnie, bugni rustici e strumenti dell’apicoltura: nutritori, leve e gabbiette per regine. Hanno utilizzato i disegni trovati nei vecchi manuali, e si sono trasformati in falegnami, cestai, fabbri, lattonieri.  Hanno costruito un piccolo patrimonio di riproduzioni in modo da offrire una panoramica dell’evoluzione di arnie e strumenti dell’apicoltura, e da non dipendere da reperti casuali.
La visita standard dura circa un’ora e mezza. All’inizio si può avere, attraverso diapositive, una sintesi storica dell’apicoltura,  le basi dell’anatomia dell’ape,  la sua visione dei colori e le danze di reclutamento, i principali fiori di interesse apistico, l’attività di impollinazione e una rappresentazione della smelatura come avveniva nell’antica Roma, una conoscenza di base del miele, la sua composizione e proprietà, i suoi colori e gli eventuali difetti,  e alcune indicazione su come capire un’etichetta.museo-oderzo-3
Si viene poi guidati attraverso le sale a guardare una varietà di oggetti ispirati o collegati al mondo delle api, una collezione dei mieli del mondo e dei monoflora italiani regione per regione. Ci sono una quarantina di arnie rustiche provenienti sia dal territorio circostante che da varie regioni del mondo, che testimoniano l’uso di una grande varietà di materiali e tecniche di costruzione. Le arnie sono una sessantina, in parte riprodotte, in parte originali, a volte antiche o esotiche. I vari strumenti hanno ognuno un loro settore: dalle leve agli affumicatori alle gabbiette per regine ai nutritori agli apiscampi.

rn

rn

Claudio Graziola e Toni Perissinotto orgogliosamente rivendicano che il Museo di Oderzo èmuseo-oderzo-4   il  primo museo pubblico di apicoltura in Italia, donato al Comune di Oderzo a patto soltanto di essere gestito da apicoltori, che ogni pezzo che fa mostra di sé è stato donato, e non avrebbero accettato che fosse altrimenti. Il Museo è strettamente collegato all’attività di un piccolo e affiatato gruppo di apicoltori locali, che, anziché pagare quote sociali, si sono impegnati a dare un contributo “in natura” al Museo, ciascuno secondo le sue capacità professionali: chi falegname, chi imbianchino, chi idraulico…

rn

rn

La collezione di libri di apicoltura del museo include parecchi pezzi antichi e di grande pregio e interesse.

rn

rn

 

rn

 

rn

Per mangiare a dormire a Oderzo e frazioni:
Albergo Primhotel 3 stelle Via Capitone, 16 0422710142 primhotel@iol.it
Affitta camere + ristorante Al Sansovino Via per Piavon 25 0422713507
Agriturismo La Fattora Via Ronche di Sopra 156 Piavon 0422752343
Agriturismo Casonato Nadia Via Maggiore 140 Piavon 0422713104
Agriturismo Al Vecchio Mulino Via Vecchio Mulino 17 Faè 04228553793
Bed § Breakfast Milanese Maria Luigia P.zza Tomitano 1 0422710793
Pizzeria e ristorante Al Giardinetto Contrada Rossa 12 0422814748
Pizzeria e ristorante Nuovo Ronche Via Ronche di Sopra 26 Piavon 0422752133
Pizzeria e ristorante Al Gambero d’oro P.zza Rizzo 13 0422713474

rn

rn

museo-oderzo-5

rn

rn

Toni Perissinotto (a sinistra) e Claudio Graziola (a destra)

rn

rn

In mezzo, Carlo Ottolina, autore delle fotografie, che con Paolo Faccioli vi saluta da Oderzo!

rn

 

Api e mieli: due occasioni per entrare nel loro magico mondo

(25 maggio 2011)

rn

am_dianaNapoli e Todi saranno prossimamente le sedi di due iniziative di conoscenza del magico mondo delle api e del miele. Destinati agli amanti del miele e ai curiosi della natura, questi micro-corsi si svolgeranno ognuno con due incontri, uno dedicato alla conoscenza del miele e dei suoi utilizzi e uno dedicato a provare l’ebrezza del contatto diretto con le api, sotto la guida di un esperto apicoltore. L’appuntamento di Napoli è organizzato dall’azienda Dolci Qualità, in collaborazione con La Stanza del Gusto; quello di Todi dall’Agriturismo Case di Torre Bertona entrambi in collaborazione con AMi. Le date saranno 5 e 6 giugno per l’evento di Napoli e 11 e 12 giugno per quello di Todi. Maggiori informazioni e dettagli per la partecipazione nella sezione eventi.

Altri mieli, più rari

Borragine    Calluna    Ciliegio    Cipolla    Erica Carnea    Lupinella    Mandorlo    Melata di quercia

Marasca    Marruca    Nespolo del Giappone    Rovo    Santoreggia    Stregonia

Borragine (borago officinalis della famiglia delle boraginacee)

Probabilmente originaria della Spagna e del Marocco, questa pianta è diffusa in tutta l’Italia, dove cresce spontanea fino a 1000 metri d’altezza, soprattutto tra i luoghi incolti e le macerie; ama un terreno ricco, sciolto e privo di ristagni d’acqua. Il suo nome potrebbe provenire dal latino “borra” (tessuto di lana ruvida) per la peluria che ricopre le foglie. E’ usata come pianta officinale, dai semi si estrae l’olio gamma 3 linolenico (GLA; 18:3.OMEGA.6), che ha notevolissimi utilizzi, soprattutto nutrizionali, dietetici, medicinali, cosmetici.
Fiorisce tra aprile e agosto (gennaio-aprile in Sicilia)
In Italia sono possibili produzioni nelle zone centromeridionali della costa adriatica.
caratteristiche organolettiche: il miele è di colore bianco, profumo e aroma delicatamente aromatici, floreali, cristallizzazione fine.

 

 

 

 

Calluna o brugo (Calluna vulgaris della famiglia delle ericacee)

La calluna è un arbusto che si può trovare dalla pianura sino a 2700 m . E’ arbusto tipico della brughiera (presente in Italia nell’ alta pianura padana lombarda e piemontese) dove forma complessi densi e tappezzanti, e di boschi di conifere e pascoli magri . Vegeta su sabbie e suoli torbosi e costituisce spesso anche il sottobosco del Pino silvestre. Si consocia con mirtillo, ginepro e ginestre. È una fonte di nutrimento importante per diversi animali come pecore o cervi, che possono nutrirsi degli apici delle piante quando la neve copre la vegetazione bassa. Le pernici si nutrono di giovani germogli e di semi.
Fiorisce da agosto a novembre.
La produzione di miele uniflorale di calluna rappresenta in Italia una rarità in Italia confinata a piccole aree, mentre è un prodotto importante e ben conosciuto nelle regioni di influenza oceanica o di montagna del nord Europa.
Il miele di calluna è noto per una sua particolare caratteristica fisica: viene definito tixotropico, si presenta cioè in uno stato gelatinoso e si fluidifica se sottoposto ad agitazione o vibrazione. Lasciato a riposo riacquista lo stato gelatinoso. Questa proprietà, dovuta alla presenza di una proteina colloidale, rende difficile l’estrazione di questo miele. In passato poteva essere estratto solo per pressatura. La soluzione più moderna è rappresentata da particolari attrezzature (picoteuses) che permettono di agitare il contenuto delle celle dei favi prima della centrifugazione. Un’altra caratteristica costante è rappresentata dall’elevato contenuto d’acqua e di conseguenza una notevole predisposizione alla fermentazione.
caratteristiche organolettiche: il miele di calluna si contraddistingue per un colore piuttosto scuro, rossastro. I cristalli che si formano nel prodotto stabilizzato con pastorizzazione hanno sempre un aspetto molto caratteristico, molto grossi, separati uno dall’altro, di forma stellare. L’odore è intenso, florale, caratteristico, simile al profumo artificiale di miele che viene usato per aromatizzare alimenti e cosmetici. Il sapore è simile all’odore e leggermente amaro (più amaro nei mieli meno umidi).

 

Ciliegio (Prunus avium della famiglia delle rosacee)

Il ciliegio è un albero di origine asiatica in grado di diffondersi spontaneamente. La prima coltivazione vera e propria è databile dal IV secolo avanti Cristo, in Grecia, in Italia si diffuse nel secolo successivo e nell’arco di 120 anni raggiunse tutta l’Europa. I suoi usi non sono esclusivamente legati alle ciliegie, ma anche alla creazione, col suo legno, di mobili e strumenti musicali. In Italia è diffuso su tutto il territorio, le possibilità di produrre in quantità significative miele uniflorale esiste quasi soltanto nelle zone di grande coltivazione (Emilia-Romagna e Puglia). Fiorisce da aprile a maggio
caratteristiche organolettiche: il colore è abbastanza chiaro, bianco grigiastro una volta cristallizzato. La cristallizzazione, relativamente rapida, dà generalmente origine a una massa pastosa, con cristalli fini. L’aroma ricorda quello del fiori dai quali derivano (e delle Rosacee in genere) e può essere avvicinato a quello della mandorla amara o dei noccioli di ciliegia.

 

 

 

Cipolla (Allium cepa, della famiglia delle liliacee)

La cipolla è il bulbo di una pianta erbacea biennale o triennale, originaria dell’Asia occidentale (ancora ai nostri giorni si trovano esemplari selvatici sui monti dell’Afghanistan, del Turkestan e dell’Iran), apprezzata da Romani, Egizi e Greci.
È utilizzata nei condimenti per il suo aroma che è causato da composti solforati responsabili anche dell’effetto lacrimogeno, ma anche come verdura sia cotta che cruda.
Esistono diverse varietà di cipolle che si differenziano tra di loro sia per l’utilizzo finale (consumo fresco, stoccaggio, produzione industriale per sottaceti), sia per l’aspetto esteriore (bianche, dorate, rosse, sferiche o ovali). Tra le più pregiate, quelle ovali di Tropea, rosse e dolci, coltivate nella zona di Tropea, Ricadi, Capo Vaticano. Altre varietà comuni la borrettana, la ramata di Montoro, la cipolla di Suasa, la cipolla rossa di Aquaviva delle Fonti
Fiorisce da giugno ad agosto.
Il miele si produce in tutta Italia, nelle zone coltivate.
caratteristiche organolettiche: il colore è variabile, sia  l’odore che il sapore sono molto caratteristici, simili a quelli della pianta intera.

 

 

Erica carnea (Erica carnea, della famiglia delle ericacee)

Tipica delle Alpi, Appennini settentrionali ed Alpi Apuane; vive a quote fino ai 2500 m s.l.m. in prati e pascoli, su pendii rocciosi e soleggiati e nelle zone luminose al limitare dei boschi di conifere.
Fiorisce a marzo-aprile, ed è un miele raro perché è difficile, in località di montagna, avere già presto a primavera le famiglie d’api già abbastanza forti per produrre miele in eccedenza rispetto alle loro esigenze di sviluppo primaverile. Esiste qualche rara produzione nel Trentino e nel Bellunese.
caratteristiche organolettiche: colore ambra chiaro, giallo chiaro quando cristallizzato,odore e aroma di media intensità e persistenza
Alcune parole o espressioni usate per descrivere l’odore: caldo, caramella mou, cioccolato, erbaceo, leggermente animale, formaggio, leggermente pungente, punta di acidità, resinoso, leggermente ammoniacale, caramellato, vegetale di fieno secco e fiori secchi,  frutti secchi, liquirizia, camomilla.
Alcune parole o espressioni usate per descrivere il gusto/aroma: mentolato, caramella mou, caramella al miele, yogurt, mela cotogna, fresco, caramella d’orzo, irritante, fruttato, di frutta conservata.

 

 

Lupinella (Onobrychis viciifolia della famiglia delle leguminose)

La pianta è originaria delle regioni calcaree e aride dell’Asia e dell’Europa centrale e meridionale, è una foraggera molto rustica che si adatta bene alle più svariate condizioni pedoclimatiche,  ai terreni molto calcarei, ghiaiosi o sabbiosi, e sopporta le temperature elevate e la siccità. Durante gli stadi giovanili non sopporta il freddo ma, ad impianto affermato, resiste a temperature molto basse. Fiorisce da maggio ad agosto. Il miele si produce nelle zone collinari e montane dell’Italia settentrionale e centrale. Raramente monofloreale, è una componente importante dei millefiori di montagna.
caratteristiche organolettiche: il colore è giallo-ambra molto chiaro, quasi bianco; tende a cristallizzare formando cristalli piccoli e assumendo un aspetto compatto; il profumo è molto leggero, di debole intensità, floreale. Il sapore è molto delicato, con leggera nota fruttata.

 

 

 

Mandorlo (Prunus dulcis della famiglia delle rosacee)

Originario dell’Asia sud-occidentale, è una delle piante da frutto di più antica coltivazione. Poiché il frutto del mandorlo selvatico contiene un principio potenzialmente tossico, la pianta domestica sembra essere il prodotto di una selezione su piante mutanti operata da antichissimi agricoltori: i mandorli domestici appaiono infatti già nella prima parte dell’Età del bronzo (3000-2000 a.C.). Vennero introdotti in Sicilia dalla Grecia, per opera dei Fenici (in effetti  i romani chiamavano la mandorla “noce greca”). In seguito si diffuse in Francia, Spagna e quasi tutti i paesi del Mediterraneo. La produzione di miele è soprattutto da Puglia e Sicilia, dove viene maggiormente coltivato, e come in molti altri casi la sua rarità è dovuta al periodo di fioritura, precoce rispetto allo sviluppo delle famiglie d’api.
Fiorisce da gennaio a marzo.
caratteristiche organolettiche: colore molto chiaro, odore e aroma di intensità debole o media, all’olfatto e al gusto richiama il profumo dei fiori o l’aroma della mandorla.

 

 

Melata di quercia (Gruppo di Quercus robur della famiglia delle Fagacee).

Proviene da diverse specie di piante caducifoglie appartenenti alla famiglia delle Fagacee. Le 3 più diffuse sono Quercus petraea, Quercus robur, e Quercus pubescens e crescono in terreni boscosi da 0 fino a 1200 metri di altezza. Il periodo di produzione della melata varia a secondo della specie di insetto che la produce: da aprile a giugno Kermes quercus; a giugno Lachnus iliciphilus; da maggio a luglio Lachnus roboris; da giugno a luglio Tuberculatus annulatus; da maggio a settembre Thelaxes dryophila. La produzione di questo miele riveste una certa importanza soprattutto in regioni del centro Italia quali Lazio, Marche Abruzzo, Umbria e Toscana, ma è molto incostante.
caratteristiche organolettiche: colore scuro o molto scuro, tende a cristallizzare in grani medi o grossolani formando una massa compatta ma non dura; odore e aroma di media intensità, di tipo caramellato, frutta secca o anche lievito di birra, malto; poco dolce.

 

 

 

Marasca o ciliegio canino (Prunus Mahaleb della famiglia delle rosacee)

È una pianta molto rustica, originaria del Centro Europa e presente un po’ ovunque in Italia. Predilige terreni non troppo freddi, calcarei o argillosi. Viene utilizzata come portainnesto per alcuni ciliegi. Fiorisce da aprile a maggio.
La produzione di miele è dal Carso goriziano e triestino.
caratteristiche organolettiche: ambrato scuro, rossiccio, cristallizza lentamente, l’ odore e l’aroma sono di media intensità, con nota che richiama la confettura di ciliegie, il nocciolo delle ciliegie, la mandorla amara. Lo sciroppo di amarene, quasi di tipo “medicinale”.

 

 

 

 

 

Marruca (Paliurus spina-christi della famiglia delle rhamnacee)

È un arbusto spinoso, specie sud-est-europeo.pontica La leggenda vuole che sia la pianta con cui è stata preparata la corona di spine che fu posta sul capo di Cristo durante la crocifissione.
In Italia si trova un po’ dappertutto nelle zone collinari, tranne nelle isole, nelle zone più a Sud (dalla Basilicata in giù) e nelle Alpi. La produzione di miele è soprattutto da Maremma, Viterbese e Abruzzo. E’ usata per la realizzazione di siepi impenetrabili o per rinverdire luoghi inaccessibili.
Fiorisce a maggio-luglio.
caratteristiche organolettiche: colore ambrato, tende a cristallizzare progressivamente
Odore e aroma di media intensità, non particolarmente caratteristici.
In bocca si evidenzia una nota caramellata, di cotto.

 

 

 

Nespolo del giappone (Eryobtrya japonica, della famiglia delle rosacee).

Il Nespolo del Giappone è una pianta originaria della Cina orientale, dove è ancora coltivato, così come in Giappone, in zone temperato-calde. Fin dalla sua introduzione in Europa, avvenuta nel XVIII secolo dal Giappone, questa specie è stata e viene ancora oggi impiegata a scopo ornamentale e paesaggistico, in tutto l’areale mediterraneo. A partire dal XIX secolo, grazie alla selezione realizzata dagli agricoltori, le varietà con frutti più grossi sono state utilizzate anche per l’alimentazione. La coltivazione del nespolo del Giappone come fruttifero viene effettuata in Spagna, nella Valencia, in Italia, nella provincia di Palermo, e un po’ in Calabria. Esistono due differenti frutti che vengono indicati con il nome di nespola: il frutto di Eriobotrya japonica (nespolo giapponese) quello ad oggi maggiormente commercializzato e conosciuto, e il frutto del nespolo comune. Generalmente consumati freschi, risultano caratterizzati da polpa fondente, agro-dolce, profumata e rinfrescante.  Possono essere inoltre utilizzati per la produzione di prodotti trasformati quali marmellate, succhi.
La pianta fiorisce tra ottobre e febbraio.
Il miele di nespolo del Giappone è limitato, in Italia, alla Sicilia.
caratteristiche organolettiche: da quasi incolore a ambra chiaro, quando liquido; da bianco perlaceo a beige chiaro, con tonalità poco brillanti, quando cristallizzato. Cristallizza spontaneamente in tempi abbastanza rapidi, formando una massa morbida di cristalli fini e fondenti. L’odore è molto floreale, richiama il profumo dolce di alcuni cosmetici o profumi da toilette; in bocca è rinfrescante, di media intensità, può ricordare la mandorla amara o i noccioli di mela, con una nota floreale di giglio, richiama le sensazioni olfattive.

 

Rovo (Rubus, varie specie della famiglia delle rosacee).

Il rovo è una pianta molto comune, che ama il sole e cresce spontanea ai margini dei boschi o negli incolti, dove spesso crea fitti cespugli impenetrabili.

È noto per i suoi frutti nerastri o violacei, le “more”, commestibili, profumate e di buon sapore. Il nome della pianta deriva con tutta probabilità dal latino “ruber” (rosso) per somiglianza col colore delle more. La pianta è indicativa di terreni profondi e leggermente umidi. E’ considerato un infestante, difficile da eradicare. Fiorisce tra maggio e luglio.
Si produce in tutta Italia, è raro come monoflora ed è più facile trovarlo come componente di millefiori estivi.
caratteristiche organolettiche: il colore va da ambrato a ambrato scuro. L’odore è mediamente intenso, così come il sapore, che può essere descritto come di frutto maturo, di confettura, di latte condensato, con una nota di rosa.

 

Santoreggia (satureja montana, della famiglia delle labiate)

È originaria dell’Asia occidentale. In Italia è diffusa in zone aride, a Nord e al Centro, fino a 1500 metri di altitudine. Fin dall’antichità è usata per aromatizzare le pietanze. Fiorisce da luglio a settembre. La produzione di miele è soprattutto da Abruzzo e Puglia.
caratteristiche organolettiche: colore chiaro, tendente al giallo/verde quando liquido, o grigio/verde quando cristallizzato. Odore e aroma di media intensità con una nota che richiama la terra bagnata, la muffa.

 

 

 

 

Stregonia (sideritis syriaca, della famiglia delle labiate).

La specie è nativa dei paesi del mediterraneo orientale fino all’Asia Centrale. In Italia è diffusa in Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia (sulle Madonie). Cresce tra i 1500 e i 1900 metri, in ambienti di gariga o di prateria mediterranea. Il nome scientifico (già utilizzato fin da Dioscoride e Plinio) deriva dal greco sideros= ferro, probabilmente per la capacità di alcune piante di questo genere di curare le ferite prodotte dalle armi di ferro.
Fiorisce da maggio a luglio. Una produzione uniflorale si ha quasi solamente in Abruzzo (in Sicilia raramente, da una specie dello stesso genere, Syderitis Romana).
caratteristiche organolettiche: colore molto chiaro; profumo molto delicato, aroma molto fine, leggermente floreale; può cristallizzare anche dopo un anno.

 

Nuovi assaggiatori toscani

(11 aprile 2011)

rn

prato_1_webUn nuovo gruppo di esperti toscani si unisce alla già folta schiera di esperti di miele italiani. Si è concluso il 10 aprile scorso un corso di introduzione all’analisi sensoriale del miele organizzato a Prato da Toscana Miele, in collaborazione con AMi e Piana Ricerca e Consulenza. Una galleria di foto del corso è visibile nel sito http://www.ambasciatori.altervista.org/, messo in linea da alcuni degli entusiasti partecipanti.

rn