Storia

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Arte

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Api-Cultura

CuevaUn’antica incisione rupestre rintracciata nel Levante Spagnolo, che sembrerebbe risalire a 9000 anni fa, è forse la prima raffigurazione del rapporto tra l’uomo, le api e il miele: l’immagine è interpretabile come quella di un raccoglitore che, arrampicato su un albero, stacca da un ramo un favo di miele, circondato da un volo di api. Tra una forma primitiva di comunicazione, un messaggero a cavallo per esempio, e una moderna, un messaggio in tempo reale via internet, c’è un vero abisso di evoluzione tecnologica. Così come c’è, a livello dei trasporti, tra un carretto trainato da un bue e un jet supersonico. La distanza tra l’antico raccoglitore di miele e l’apicoltore moderno è meno grande: c’è ancora tanto, nel lavoro odierno dell’apicoltore, dell’avventura e del brivido di quel nostro progenitore, a così intimo, vibrante contatto con la natura.
Nondimeno, la storia della produzione di miele è ricca e sorprendente. Delle piccole, semplici, “millimetriche” scoperte hanno cambiato il volto dell’apicoltura: come appunto la scoperta di quello spazio sempre uguale, di nove millimetri, che le api lasciano tra una costruzione e l’altra del loro alveare naturale, e che ha permesso l’invenzione di un’arnia a telai scomponibile, dove il ciclo biologico delle api si disvela come dalle pagine di un libro aperto.
La storia della produzione di miele è anche storia di uomini e della loro inventiva, spirito avventuroso, legame con l’ambiente, senso della vita.
Neanche il miele è stato sempre lo stesso, anche se lungo un tragitto mai vertiginoso: da un prodotto ottenuto soffocando le api e spremendo con tecnica primitiva tutto insieme il contenuto dei favi, i favi stessi di cera e le larve delle api, a quello ottenuto oggi per centrifugazione, separato da ogni impurità e magari separato a seconda delle diverse varietà floreali da cui proviene. Un esito ottenuto per piccoli passi, per gradini nella consapevolezza del gusto.
Anche l’idea del miele è cambiata, dal miele “sostanza che viene dal cielo” della condivisa credenza medioevale al miele analizzato nel suo spettro pollinico e nelle sue componenti nutrizionali di oggi. Il miele appare ancora oggi carico del peso di miti passati, di rituali, di cerimonie, di metafore teologiche o poetiche che attraversano i secoli.